A Grain Of Wheat Ministries

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Di Gloria In Gloria

LE DUE NATURE

Capitolo Quattro

Di Gloria In Gloria, libro per David W. Dyer

Pubblicazione di Ministeri "A Grain Of Wheat"

Scritto per David W. Dyer

INDICE

Capitolo 1: L’AMORE DI DIO

Capitolo 2: L’OFFERTA DELLA VITA

Capitolo 3: I DUE ALBERI

Capitolo 4: LE DUE NATURE (Capitolo Attuale)

Capitolo 5: LA SENTENZA DI MORTE

Capitolo 6: LA SALVEZZA DELL’ANIMA

Capitolo 7: IL TRIBUNALE DI CRISTO

Capitolo 8: MONTAGNE E VALLI

Capitolo 9: IL SANGUE DEL PATTO

Capitolo 10: DIVIDENDO L’ANIMA DALLO SPIRITO (1)

Capitolo 11: DIVIDENDO L’ANIMA DALLO SPIRITO (2)

Capitolo 12: PER GRAZIA TRAMITE LA FEDE

Capitolo 13: L’IMMAGINE DELL’INVISIBILE

Capitolo 14: LA SPERANZA DELLA GLORIA



Capitolo 4: LE DUE NATURE


Quello che abbiamo visto nei capitoli precedenti di questo libro è ciò che è stato fin dal principio. Dio aveva un piano meraviglioso per l’uomo. Il Suo più profondo desiderio era creare un essere simile a Se Stesso che poteva diventare la Sua Sposa.Il nostro Dio non era contento di rimanere solo, ma creo` l’essere umano con la capacità di ricevere la Sua vita eterna. Diventando ripieno della Sua vita, l’uomo sarebbe stato idoneo ad entrare in questa santa e impronunciabile unione con Lui. Questo è il punto centrale oggi. L’impartizione della vita Divina e il cambiamento dell’umanità in ciò che bisogna che accada per realizzare il progetto sovrannaturale; è il cuore di tutto quello che deve accadere nel mondo fisico e spirituale. Fallire nel capire questa seppur basilare rivelazione, potrà severamente ostacolarci nel nostro cammino con Gesù e il nostro lavoro con Lui, per concretizzare la Sua volontà sulla Terra.

Molte persone suppongono che il lavoro di Dio dentro di noi è terminato, “siamo ritornati in Eden.” In altre parole, credono che Dio stia cercando di riportarci allo stato originale in cui Adamo ed Eva erano nel Giardino. Questo, presumano, sarà la conclusione nella santificazione. Ma questa non è vero. Come abbiamo visto nell’esaminare queste prime creature che Dio fece, scopriamo delle serie mancanze. Nel loro stato originale, non avrebbero mai potuto adempiere il piano di Dio. Come prima cosa, come già abbiamo visto nei primi capitoli, non avevano la Vita di Dio. Questo li squalificava dal poter entrare in relazione di matrimonio con Lui. Poi abbiamo visto che non avevano una natura santa come la Sua.

Si, Adamo e Eva erano senza peccato. Molti studenti biblici, descrivono il loro stato iniziale come “innocenti”. Ma come possiamo capire, innocenza e senza peccato non è la stessa cosa come la santità. Dio è supremamente santo. Questa è l’essenza della Sua Natura. E perciò essendo santo, leggiamo che “non Può essere tentato dal male” (Is. 1:13). Il peccato non Gli interessa. Non c’è niente, ripeto, niente nell’Essere Suo Santo che è interessato al peccato. Difatti lo odia! Dall’altro lato, quando Adamo ed Eva furono tentati, che successe? Caddero e caddero rapidamente. Vedete, per il diavolo non ci fu nessuno problema a vincere contro il loro stato di purezza e innocenza. Non così è con la Santità di Dio.

Se quindi l’umanità entrerà in un ‘unione matrimoniale con l’ Altissimo, alcuni cambiamenti dovranno essere apportati. Prima di tutto l”umanità dovrà ricevere la Sua Vita e in secondo luogo dovrà avere una natura santa. Il nostro Dio dice: “Sii santo, perché io sono santo” (1 Pi. 1:16). Più avanti leggiamo: “la santificazione, senza della quale, nessun uomo vedrà il Signore” Eb. 12:14).

Alcuni oggigiorno, nei circoli cristiani vorrebbero saltare piè pari l’argomento della santità. Risponderebbero dicendo che la nuova nascita è sufficiente e una reale giustizia verrà poi con il tempo, più tardi, quando moriremo. Una certa manifestazione di giustizia nella vita, Può andare, ma una vera liberazione dal peccato, è visto come una cosa impraticabile e troppo difficile. “Ad ogni modo”, dicono, “chi Può sapere chi è veramente santo?” Altri vorrebbero relegare la santità a qualcosa che esiste solo nella mente di Dio. Desumano che siamo già santi perché Dio ci vede così. Non abbiamo di fatto bisogno di essere santi perché le esigenze di Dio sono state soddisfatte in Gesù, quindi la santificazione non è effettivamente richiesta. Queste idee pongono molti argomenti, ma non ho molto spazio adesso per affrontarle; ma saranno trattati in un capitolo del libro intitolato: “Il Sangue del Patto”.

Qui è sufficiente dire che, onestamente, quando leggiamo nel Nuovo Testamento incontriamo la vera santità. Gli Apostoli erano persone sante. I credenti del Nuovo Testamento attendevano rapidamente a purificarsi, di astenersi dal peccato, di evitare le tentazioni e i piaceri sensuali. Qui nella Bibbia parliamo di una giustizia che era “presente sulla Terra”. Era visibile. La gente la poteva vedere nei discepoli! Non era certo una cosa irreale o immaginaria, ma reale che emanava dalle vite dei seguitori di Gesù. Non sto dicendo che erano perfetti, ma certamente non erano persone che riempivano la loro vita di indulgenti carnalità e peccati e giustificando se stessi, dicendo che in fondo Dio li considerava santi. Questi discepoli erano amorevoli, lungimiranti, donatori, che perdonavano le persone, ma odiavano il peccato. Non praticavano abitualmente il peccato. Il loro esempio è anche per noi. Il nostro stile di vita in questo presente malvagio secolo, dovrebbe essere come quello di loro.

Ecco questo ci porta al punto cruciale. Come è possibile. Come, noi esseri umani peccatori, possiamo mai essere santi? Come è possibile che noi possiamo avvicinarci agli standard della Santità Divina? Come prima cosa dobbiamo comprendere un importante principio. Ogni tipo di vita ha una sua specifica caratteristica. Per esempio un cane abbaia perché ha una vita, una specificità della sua specie, per cui abbaia. Un albero di mele produce mele perché è la natura dell’albero di produrre questo tipo di frutto. Questo è un principio inalterabile presente nell’universo che Dio ha fatto. Non vedrai mai dei cani che cantano come degli uccellini, o alberi di mele che portano banane, perché non è possibile che lo sia secondo la loro naturalezza.

Nello stesso modo gli esseri umani peccano. É la natura della vita contaminata, che noi abbiamo ereditato da Adamo, di peccare. Non s’insegna ai bambini a peccare. Viene da se, naturalmente. É un prodotto spontaneo che deriva di questa vita in loro. Ho conosciuto una madre che pero` la pensava in maniera diversa, opposta. Pensava che il peccato fosse qualcosa che s’imparava dagli altri. Così che, quando sua figlia era piccola, la proteggeva da ogni male che veniva dall’esterno. Proteggeva questa bambina e la nativa come una piantina delicata, libera da qualsiasi stimolo, che poteva corromperla. Finalmente arrivò il giorno per questa bambina “perfetta” di essere introdotta nella società. La madre accompagnò la preziosa figlia a conoscere un’altra giovane ragazza del vicinato. Be, non ci volle molto tempo che fra i due nacque una forte discussione, e nota bene, la ragazzina “perfetta” fu vista picchiare sulla testa della compagna con una bambola! Il peccato è il prodotto della natura decaduta che abbiamo ereditato dal nostro padre, Adamo. Ora lasciatemi essere molto chiaro a proposito. La gente non pecca ogni momento o tutti i giorni. L’albero di mele non produce sempre mele. I cani non sempre abbaiano. Ma lo possono eventualmente fare. É inevitabile. Col passare del tempo, la vita peccaminosa, che si trova nella razza umana, sempre produrrà il suo frutto. É impossibile che non faccia altrimenti, vivendo la sua propria natura.

Nello stesso modo i, la santità è un prodotto spontaneo della Vita di Dio. Dio esprime giustizia, perché la Vita in Lui è completamente giusta. É ´ perfettamente e puramente santa. Non c’è nessun peccato Non c’è nessun peccato profondamente nascosto in Lui. Non ci sono tenebre in Lui. Dio non sta cercando di essere Santo. Lo è. E ancora, Dio è l’unico Essere in tutto l’universo che è così. Conseguentemente, c’è un solo modo possibile per manifestare la stessa santità. Dobbiamo essere ripieni della Sua vita santa e senza peccato. É così. L’unico modo per essere veramente giusti è di avere la Vita di giustizia in noi. Come vivi per questa vita, ne esprimi la sua natura. Come questa vita perfetta la manifesti attraverso te stesso, farai vedere una meravigliosa santità. Questa giustizia “non è nostra” (Filip. 3:9). Anche se viene vista attraverso di te, essa è la giustizia di un’ Altro. Io credo che questo importante merita di essere ripetuto ancora. L’unico modo per essere santo è di vivere, vivendo la Vita di Dio. Quando noi riceviamo Gesù, riceviamo una vita santa ed increata. E quando viviamo per questa vita che abbiamo ricevuto, manifestiamo la natura di questa nuova vita.

VIVENDO PER IL PADRE

Gesù ne è l’esempio. Non c’è nessun dubbio che Egli ricevette una vita umana attraverso Maria, Sua madre. Ma ricevette anche la Vita Divina da Dio. Il nostro meraviglioso Salvatore scelse costantemente di vivere la Sua vita dalla sorgente più alta. Disse: “Come il Padre vivente mi ha mandato e io vivo al motivo del Padre...” (Giov. 6:57). Gesù ha la Vita del Padre in Lui. Egli “visse per il Padre.” Questo significa che ogni aspetto della Sua vita era dominata dalla Vita del Padre. I Suoi pensieri, i sentimenti, le azioni, le Sue reazioni, persino l’espressioni del Suo viso erano il risultato della Vita Sovrannaturale che Lui viveva. Cosicché era completamente l’espressione del Padre. Il Padre era manifestato, in tutto quello che diceva e faceva. In un altra occasione, Gesù ebbe dire : “Le parole che vi dico, non le dico di mio; ma le Parole che dimora in me, fa le opere Sue.” (Giov. 14:10). Vedete, Gesù non stava “esprimendo Se stesso.” Non stava pronunciando le Sue proprie parole o compiendo le Sue opere. Egli era sottomesso sotto ogni aspetto a Suo Padre. La Vita del Padre fluiva attraverso di Lui e così la Sua natura era versata agli altri, attraverso di Lui. Gesù era la perfetta e completa manifestazione dell’Iddio Onnipotente.

Nello stesso modo, noi possiamo vivere per Gesù. (Vi prego di tener in mente questa cosa. Questa è una delle più importanti rivelazioni della Bibbia.) Possiamo essere motivati sotto ogni aspetto della nostra vita sovrannaturale. Così Gesù spiega : “Come il Padre vivente mi ha mandato e io vivo a motivo del Padre, così chi mi mangia vivrà anch’egli a motivo di me.” (Giov. 6:57). Questo è veramente eccitante. Possiamo vivere mediante un’altra vita. Possiamo attualmente avere una Vita sostitutiva che vivifica ogni aspetto della nostra persona e questa Vita è santa. Questa vita è pura. Questa vita non Può essere tentata dal peccato. É sotto tutti gli aspetti giusta. Alleluia! Questa è una grande e meravigliosa verità. Noi poveri esseri umani, nati in una specie peccaminosa, possiamo rinascere in un’altra. Possiamo diventare uno dei figli di Dio. Possiamo ricevere proprio la Vita di Dio e poi, vivendo per questa Vita, esprimere la Sua santa essenza al mondo. Questa è la vera santità. Questo non è solamente ciò che esiste nella mente di Dio. Non è soltanto una giustizia invisibile. Questa giustizia è reale, pratica e effettiva su questa terra. É una cosa che la chiesa di oggi ha disperatamente bisogno.

Potesti dire che questa è un’idea meravigliosa, ma come é possibile realizzarla? Vi sono diversi aspetti concernenti quest’argomento, che andremo ad affrontare nei prossimi capitoli di questo libro, ma il più significativo è stato spiegato nel versetto sopra esposto. Gesù ci istruisce a “mangiare Lui”. Dice che se noi mangiamo di Lui, saremo in grado di vivere attraverso di Lui. Altrove dichiara: “Se non mangiamo il corpo del Figlio dell’uomo e beviamo il Suo sangue non abbiamo vita in noi stessi” (Giov. 6: 53). La parola qui usata per “vita” deriva dalla traduzione greca ZOE, che si riferisce alla Vita di Dio, di cui abbiamo parlato nei precedenti capitoli. Così vediamo che mangiare e bere Gesù è la chiave per poter vivere la Sua Vita. Quando ci riempiamo di Lui, Lui si rivela attraverso di noi.

L’IMPORTANZA DELLA COMUNIONE

Quindi, tutto questo ci porta alla questione della comunione. Avere “comunione” con qualcuno significa avere con questa persona una intima relazione. Quando noi siamo in comunione con qualcuno, ci incontriamo, apriamo il nostro cuore e scambiamo idee e sensazioni. Questo è il senso biblico della parola “comunione”. In chiesa oggi noi partecipiamo o “prendiamo” la comunione. Questo si riferisce alla nostra “rievocazione” della cena del Signore, dove partecipiamo insieme, mangiando del pane e bevendo del vino. Cosa possiamo capire da questo è che avere una intima relazione con Gesù è di cibarsi di Lui, dove il pane e il vino ne sono i simboli. Quando entriamo nella Sua presenza e apriamo il nostro cuore a Lui, in un reciproco scambio, prendiamo del Suo corpo e del Suo sangue. Questo è avere comunione.

Qesta intima comunione nello spirito è la parte essenziale della vita cristiana. Senza d’essa non avremmo non “avremmo vita” in noi (Giov. 6:54). (Se tu ti consideri un cristiano e non hai la più vaga idea di cosa voglia dire avere comunione con Dio, ricerca, se vuoi, l’aiuto di qualcuno che cammina intimamente con Dio. Non vivere ancora un’altro giorno senza una vita intima con Dio.) La relazione con Dio è il cuore di una genuina esperienza cristiana. È la base del nostro percorso cristiano. Mi permetto d’insistere ancora, questa è la nostra esperienza quotidiana di vita.

Come possiamo entrare in comunione con Dio? Per iniziare dobbiamo provare un profondo senso di pentimento. Dobbiamo abbandonare qualsiasi cosa che noi sappiamo dispiace a Dio. É impossibile beneficiare di una intima relazione con Dio, mentre siamo coinvolti in qualcosa che sappiamo che a Lui non piace. Riflettici. Per esempio, se pensiamo di passare dei bei momenti con un amico o un familiare, ma, nello stesso tempo stiamo facendo qualcosa che li irrita, questo non rovinerà forse il vostro incontro? Ovviamente che si! Così, quando siamo coinvolti in attività o atteggiamenti che rattristano il cuore di Dio, questo limiterà il nostro grado d’intimità con Lui. Non puoi avere una dolce comunione con Gesù e mantenere una

ente condizione di peccato nella propria vita. Senza questa comunione, non sarai mai riempito della Sua Vita e quindi non potrai manifestare la Sua natura. L’unica alternativa è sperare che Egli pensi che tu sia giusto, quando in effetti non lo sei. Personalmente credo che faremmo bene ad aggiustare la nostra vita conformandola alla parola di Dio, piuttosto che ricercare una dottrina che giustifichi le nostre debolezze, per poter restare quello che siamo.

Poi, tutti noi, abbiamo bisogno di una completa e profonda consacrazione. Dobbiamo arrivare a dare noi stessi come un sacrificio vivente a Dio (Rom 12:1). Il nostro corpo, la nostra anima e il nostro spirito devono appartenere a Dio. La nostra mente, le nostre emozioni e la nostra volontà devono essere piegate sotto il Suo controllo. I nostri beni, le nostre speranze per il futuro, i nostri progetti, le nostre famiglie, i nostri soldi: tutte queste cose devono essere senza alcuna riserva, offerte sul uo altare. Se non siamo volenterosamente e completamente disponibili ad obbedire a Gesù in tutti gli aspetti della nostra vita, questo c’impedirà ad avere comunione con Lui. Credere in Gesù è una cosa, seguirlo ovunque andrà è un’altra cosa. Per avere una armoniosa comunione con Dio, dobbiamo obbedire alla Sua voce. Dobbiamo essere liberamente convinti a seguirLo dove Lui ci porta. Gesù disse : “dove io sono, lì sarà anche il mio servitore” (Gio 12:26).

Tutti i cristiani hanno bisogno di essere ripieni dello Spirito Santo. Anche questa realtà deve appartenerci, non soltanto essere una dottrina. Non ho sinceramente nessun interesse a dibattere se come e quando siamo ripieni dello Spirito Santo di Dio. So solo che è un fatto essenziale e biblico. Non vedo come sia possibile essere ripieni del Dio dell’universo e non saperlo. Per essere ripieni dello Spirito di Dio, dobbiamo aprire completamente la nostra vita a Lui. I nostri cuori devono essere pronti e desiderosi di ricevere ciò che Lui ci vuole dare. Dopo il nostro ravvedimento e la nostra consacrazione, siamo nella giusta posizione per sottomettere i nostri cuori e di aprirci completamente. Allora Egli ci riempirà di se stesso.Il dono dello Spirito Santo è una promessa di Dio. CercaLo e Lo troverai. Se esistono degli impedimenti, Lui te li rivelerà, se il tuo cuore è sincero. Ricordati, Dio non forzerà mai nessuno. Devi essere pronto e desideroso di ricevere tutto quello che Lui vuole darti.

CIBANDOCI DELLA PAROLA DI DIO

Dio è rivelato attraverso la Sua Parola. É qui che noi impariamo cosa sia “cibarsi” di Lui. Ci cibiamo di Lui, attraverso la Sua Parola. Un profeta dice: “Appena ho trovato le tue parole, io le ho divorate; le tue parole sono state la mia gioia, la delizia del mio cuore.” (Ger. 15:16). Quando apriamo le nostre Bibbie, dobbiamo anche aprire il nostro cuore a Lui. Dobbiamo ricercarLo nella Sua parola. Quando leggi la Bibbia, non sforzarti oltre modo a cercare di capire tutto immediatamente. Ma vorrei suggerirti, piuttosto di avere una relazione con Dio, attraverso la lettura della Sua parola. PermettiGli di parlarti. Prega sopra ciò che ti fa vedere. Rileggi e medita questi versetti o passaggi Biblici che ti hanno illuminato. Medita ciò che Dio ti ha dato in rivelazione sopra Se stesso. Interagisci con Lui avendo comunione. In questo modo starai mangiando spiritualmente. Questa cosa ti farà crescere e ti riempirà di quella Vita Divina. Quando il cibarie divinamente diventerà un’ abitudine quotidiana, inizierai a “vivere per Lui” (Giov. 6:27). Così vedrai che spontaneamente esprimerai la natura di Dio al mondo.

Quando ero cristiano da poco tempo, leggevo poco la Bibbia. Era un libro nuovo e vivente per me. Col passare del tempo, desideravo conoscere il più possibile su questi Scritti, specialmente le parti che riguardavano le profezie e il libro dell’Apocalisse. Presto mi ritrovai a cercare di trovare tutte le risposte e soluzioni al caso. Volevo capire chi erano le bestie, le corna, le tre rane, e tutto il resto delle cose affascinanti della rivelazione. Continuando a fare così, mi resi conto che c’era un problema. Questo prezioso Libro che all’inizio era cosi´ vitale e fresco, divento’ in un certo senso, arido e il mio entusiasmo si stava raffreddando. Allora gridai a Dio. Quale era il problema? Perché trovavo tanta insoddisfazione nella Sua parola? Il Signore rispose alla mia preghiera con un versetto. Leggiamo: “in Lui (la Parola) era la vita, e la vita era la luce degli uomini” (Giov. 1:4). Attraverso questo versetto compresi che è la vita Divina che dà illuminazione. Cercare di capire la Bibbia non produce vita. Ma riempirmi di Dio attraverso una comunione con Lui, non era soltanto essenziale, ma attraverso questa comunione, Lui mi rivelava cose importanti per me, usando la Sua parola.

BEVENDO DELLO SPIRITO DI DIO

Dio ci é dato anche attraverso il Suo Spirito. Non soltanto ci possiamo cibare della Sua parola, ma altrettanto possiamo bere abbondantemente dal Suo Spirito. Tutto ciò che dobbiamo fare è aprire il nostro cuore e lasciare che Egli ci versi dentro Se stesso. Tutto ciò che Lui è, è abbondantemente disponibile per noi attraverso lo Spirito. Amo tanto il fatto che Dio ci ha “versato” del Suo Spirito. Non lo ha dato a gocce. Non ce l’ha dato con parsimonia. Il “versare” implica il riempire il tutto. Non lo da poco per volta e a malincuore. Significa quindi che ne possiamo avere quanto ne vogliamo. E se esiste una mancanza, lo è per nostra scelta, non certo per una mancanza da parte di Dio. É ´ nella Sua volontà che possiamo ricevere del Suo Spirito, ogni volta che lo desideriamo e quanto ne vogliamo.

Possiamo bere del Suo Spirito attraverso la preghiera. Quando andiamo alla Sua presenza, attraverso la nostra relazione con Lui, possiamo bere di Lui, quanto ne vogliamo. Pregare nello Spirito Santo è senz’altro una grande opportunità per essere in comunione con Dio. Cerca di far si che lo Spirito stesso ti indirizzi su quali preghiere fare e non di pregare solo per i tuoi problemi. Pensa, ti piacerebbe avere un amico o amica che continuamente non fa altro che parlarti dei suoi problemi? Lascia che lo Spirito di Dio ti riempia e ti guidi nei momenti di relazione e intercessione con Lui. Quando sei alla presenza di Dio non essere soltanto te a parlare (Eccl. 5:1). Infatti dobbiamo e abbiamo bisogno di ascoltare di più. Il nostro amato Padre ha molto da rivelare a coloro che hanno un cuore ricettivo e volenteroso.

Anche, i nostri momenti di adorazione sono una grande opportunità per poterci dissetare di Lui. Non soltanto pubblicamente ma anche privatamente con Gesù, possiamo bere del Suo Spirito attraverso la nostra adorazione. Quando adoriamo, è importante che ci umiliamo davanti a Dio. “Adorazione” e “orgoglio” sono opposti. Nel mondo incontriamo poche volte chi compie un atto di prostrazione per adorare. Ma Dio è degno di questa lode. Quando andiamo a Lui con un cuore umile e disponibile, un’adorazione spirituale è fonte per noi di una grande gioia. Difatti, personalmente non incontro momento più piacevole su tutta la terra di quando adoro davanti al trono di Dio. Anche questo è bere dello Spirito del Signore.

Mangiare e bere Gesù nello Spirito ci riempirà della Sua vita. Ed essere ripieni della Sua vita causa la rivelazione e manifestazione della Sua natura al mondo. Vera santità e giustizia sono il prodotto della vita sovrannaturale di Dio. Questa è veramente una cosa meravigliosa, che noi esseri umani possiamo essere animati da una vita di un’ Altro. Possiamo permettere ad un Alta vita di prendere il controllo della nostra mente, dei nostri sentimenti e delle nostre decisioni. Noi nati come esseri mortali, inferiori agli angeli, possiamo ricevere una Vita increata e attualmente avere questa Vita che vive attraverso di noi. Gesù Può riempire la nostra persona. Possiamo diventare dei vasi che contengono un grande tesoro. Invece che manifestare noi stessi e la nostra natura decaduta, possiamo permettere a Gesù, attraverso di noi, di rivelarSi a questo mondo. Possiamo veramente “vivere per” Lui (Giov. 6:57). La nostra responsabilità quindi è di riempirci di questa vita. La vera comunione diventa una necessità assoluta nella vita cristiana.

La vita Divina, manifesta la natura Divina. Non succederà mai diversamente da così. Solo la vita di Dio manifesta veramente la Sua natura. Mantenere le leggi ed i comandamenti del Vecchio Testamento, non ci faranno mai raggiungere questo scopo. La ragione sta nel fatto che questi ordinamenti esteriori sono “deboli” (Rom. 8:3), perché operano attraverso la carne. Obbedire alla legge richiede la determinazione della nostra volontà e della nostra determinazione. Richiede i tuoi personali sforzi. Comporta che tu lo faccia da solo, vivendo la tua vita. Mentre una persona particolarmente forte Può arrivare a “osservare la legge” e quindi avere una giustizia esteriore, questo non soddisfa le richieste di Dio. Leggiamo che “mediante le opere della legge nessuno sarà giustificato davanti a Lui” (Rom. 3:20). Ma perché no? Perché il seguire la legge fa si che essa non penetri nel cuore dell’uomo. Non riesce a cambiare la propria natura. Solo un cambiamento o una “sostituzione” con la nostra vita per la Sua, potrà effettivamente produrre un cambiamento in noi, secondo i Suoi desideri.

IMITANDO DIO?

Il massimo che possiamo fare con i nostri sforzi è arrivare ad una specie di imitazione di Dio. Chi desidera una imitazione? Non certamente Dio. Egli dice che la giustizia che possiamo ottenere con i nostri sforzi sono dei panni sporchi davanti a Lui (Is. 64: 6). Mi ricordo una volta vidi una foto di uno scimpanzé in una rivista, che era stato vestito come un uomo. Portava un cappello, una giacca e cravatta. Fumava un grosso sigaro. Anche se era vestito come un uomo, tutti vedevano che era soltanto uno scimpanzé. Nello stesso modo, possiamo incontrare dei credenti che si impegnano duramente a sembrare come Dio. Vestono in un certo modo. Hanno un certo taglio di capelli. Hanno molti modi particolari di fare e anche di non fare per sembrare santi, per sembrare come Dio. Ma chiunque abbia occhi spirituali, Può vedere che è un cristianesimo scimpanzé. É soltanto una imitazione. É soltanto un essere umano che veste e si atteggia a Dio. Che cosa ridicola.

Non soltanto diciamo che molti osservano la legge per imitare Dio, ma lo fanno cercando di vivere con i principi del “Nuovo Testamento”. Mentre molti cristiani si rendono conto che non si Può essere giustificati dalla legge, perché non potrà mai soddisfare Dio, si ritrovano a cercare per lo stesso motivo, di vivere con la propria vita tutti i principi del Nuovo Testamento. Hanno studiato minuziosamente dall’inizio alla fine il Libro, sintetizzando moltissimi modi di fare e non fare. Difatti incontriamo molti di questi insegnanti della Bibbia, che vanno in giro per il mondo promuovendo proprio questo tipo di cristianesimo. Essi credono che “non sono legalisti”, ma sostengono che hanno trovato un nuovo modo per piacere a Dio, seguendo i principi del Nuovo Testamento. Sfortunatamente, nemmeno questo sistema potrà incontrare gli standard di Dio. Anche questo modo lavora solo sotto gli sforzi della carne. Anche questo è un cristianesimo –scimpanzé. Il nostro Dio è soddisfatto solo con Suo Figlio. Lui è Colui in cui si é compiaciuto (Mat. 17:5). É solo quando Egli vede Suo Figlio attraverso di noi che è contento di ciò che vede. Solo la Vita di Dio, manifesta la Sua Natura.

Alcuni anni fa fu fatta una conferenza sul tema “Cosa farebbe Gesù?” e, seguendo un metodo suggerito, dovremmo in ogni circostanza, prime di fare o dire qualcosa, fermarci e cercare di capire come Gesù avrebbe fatto. Beninteso, è sempre raccomandabile che delle persone vogliono esprimere i modi di fare di Gesù. Non voglio essere troppo negativo. Ma la verità è che questo metodo non potrà mai raggiungere il santo requisito di Dio. Prima di tutto, come possiamo essere certi, di come o cosa farebbe o direbbe Gesù in certe situazioni? É vero che abbiamo il Nuovo Testamento dove Gesù ha detto e fatto molte cose. Comunque, almeno una cosa scopriamo che spesso Gesù faceva, ed era di essere assolutamente imprevedibile e quindi impossibile per noi anticipare o imitare le Sue parole o azioni. La seconda cosa che impariamo è che tutto ciò che diceva e faceva, lo faceva vivendo per mezzo del Padre. La cosa di cui abbiamo disperatamente bisogno oggi giorno non è una imitazione di Dio ma una espressione di Dio. Quello che il mondo ha bisogno è di vedere Dio, che manifesta Se Stesso attraverso di noi. Questo sarà reso possibile solo quando noi vivremo per un’ Altra vita.

Lo Spirito Santo, che Dio ci ha dato non è una specie di additivo. Molti cristiani sembrano credere che mentre gli Ebrei non potevano osservare interamente la Legge, come anche ci fa vedere la loro storia, i cristiani possono, perché hanno un nuovo combustibile nel loro serbatoio, lo Spirito Santo. Con questo nuovo additivo, adesso hanno il potere di fare ciò che gli Ebrei non potevano fare, perché non lo avevano. Cerchiamo di capire questa cosa. Lo Spirito Santo non è stato donato per dare energia alla carne o rinvigorire la nostra vita naturale, così che potessimo vivere come Dio. Questo è molto distante dalla verità. Mentre, “lo spirito della vita (ZOE) in Cristo Gesù” (Rom. 8:2), fu inviato come sostituzione. La vecchia vita, che noi abbiamo ereditato da Adamo è difettosa. Non Può essere aggiustata. Pecca e continuerà a peccare finché sarà attiva. Non dipende da quanto noi correggiamo o soffochiamo questa natura, non cambierà.La natura della nostra vecchia vita è di peccare. Deve essere sostituita. La buona notizia è che possiamo ricevere e vivere attraverso un’altra Vita. Questa Vita esprime sempre la natura Divina.

Qualcuno potrebbe quindi domandare, che importanza ha quindi la Legge? Perché ci siamo annotati così tanti principi, sia dal Vecchio, come dal Nuovo Testamento? Dio ci ha dato la Sua Legge per un motivo ben preciso. É per farci vedere quanto siamo lontani dal raggiungere la Sua giustizia. É per convincerci che abbiamo peccato. Quando ci comportiamo in un modo che non esprime Dio, ce lo mette in evidenza. La Legge ha la sua applicazione per “gli iniqui e i ribelli, per gli empi e i peccatori, per i sacrileghi e gl’irreligiosi, per coloro che uccidono padre e madre, per gli omicidi, per i fornicatori, per i sodomiti, per i mercanti di schiavi, per i bugiardi, per gli spergiuri” ecc. (1 Tim. 1:9,10). Gli standard di Dio non si sono abbassati perché “siamo diventati morti a causa della Legge” (ROM. 7:4). Anche se giustamente siamo stati perdonati, non vuol dire che automaticamente siamo stati liberati dal peccato. NO! Lo standard di Dio semmai è ancora più alto. Cosa stiamo qui affermando è che la giustizia richiesta da Dio non sarà mai incontrata attraverso l’operato della vecchia vita attraverso la carne. Non importa quanto possiamo essere ben intenzionati, personalmente controllati, o determinati che sia. Solo la Vita di Dio Può incontrare i suoi standards > Solo Lui è veramente santo.

La Legge è il ritratto della santità di Dio. Mostra a noi, se pur limitatamente quanto veramente Egli sia puro. Immagina che ti mostri una foto di mia moglie. Puoi vedere il colore dei suoi capelli, i suoi occhi e il suo bellissimo viso. Ma diciamo, supponendo, che in seguito te la presento. Ovviamente conoscerla di persona è molto di più che la sua foto. Certamente resterebbe offesa se invece di prestale attenzione, continui a guardare la sua immagine. Lei è il soggetto della sua immagine. Nello stesso modo Cristo è il soggetto, l’adempimento della Legge. Egli non è meno santo, non ci dà il permesso di peccare. La Sua intenzione è di riempirci di Se Stesso. Vuole vivere in noi e attraverso di noi, in un modo che la Legge è solo un’ombra della giustizia che Egli manifesterà attraverso il Suo popolo.

Caro amico, prego che il nostro Padre ti dia una completa comprensione di queste cose. Veramente è un mistero. Le parole no sono sufficienti a esprimere la magnificenza di questa rivelazione che è “Cristo in voi, la speranza della gloria” (Col. 1:27). La mia speranza è che in qualche modo attraverso questo scritto, tu possa essere stimolato a ricercare di più di Dio e tu possa raggiungere una profonda comunione di relazionamiento con Lui, e che con il tempo, tu possa essere nella condizione di dichiarare, come fece Paolo: “non sono più io che vivo, ma Cristo che vive in me” (Gal. 2:20).

Fine del Capitolo 4

Leggi Altri Capitoli Online:

Capitolo 1: L’AMORE DI DIO

Capitolo 2: L’OFFERTA DELLA VITA

Capitolo 3: I DUE ALBERI

Capitolo 4: LE DUE NATURE (Capitolo Attuale)

Capitolo 5: LA SENTENZA DI MORTE

Capitolo 6: LA SALVEZZA DELL’ANIMA

Capitolo 7: IL TRIBUNALE DI CRISTO

Capitolo 8: MONTAGNE E VALLI

Capitolo 9: IL SANGUE DEL PATTO

Capitolo 10: DIVIDENDO L’ANIMA DALLO SPIRITO (1)

Capitolo 11: DIVIDENDO L’ANIMA DALLO SPIRITO (2)

Capitolo 12: PER GRAZIA TRAMITE LA FEDE

Capitolo 13: L’IMMAGINE DELL’INVISIBILE

Capitolo 14: LA SPERANZA DELLA GLORIA

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